Pietravairano

Esiste un piccolo borgo di origine medievale arroccato come un presepe tra le colline, alle falde del monte Caievola in provincia di Caserta: Pietravairano.

Secondo alcune fonti storiche, viene attribuito come feudo ad un personaggio della famiglia de Petra, che proprio da quel feudo prende il nome, Alexander de Petra, definito anche “signore del Castello di Petra”.

Come in molti paesi della nostra penisola vediamo abitazioni che si sovrappongono l’una sull’altra e basta fare pochi passi per imbattersi in numerose chiese.

Di particolare interesse vi è il Santuario di Santa Maria della Vigna che conserva diversi affreschi tardo gotici, come quello che ritrae la Madonna della Vigna, tutti raffigurati su un grande pilastro quadrangolare. Tali affreschi sembrerebbero risalire alla metà del ‘300. La struttura architettonica è particolare in quanto presenta un’unica navata lunga 38 metri ed ampia solo 8 metri.

Nella parte più alta del borgo ci sono le rovine del castello e la piccola Cappella della Santa Croce. La torre principale, recuperata da poco, ha una struttura cilindrica e una grande base, più ampia rispetto alla parte superiore. Per la sua posizione privilegiata, l’affascinante ed antico castello ci regala un panorama con scorci meravigliosi.

Ma la vera attrazione di Pietravairano fu riscoperta il 4 febbraio del 2000 durante una sessione di parapendio e deltaplano in cui Nicolino Lombardi, dirigente scolastico, studioso di storia locale e appassionato di ultraleggeri, volando nei cieli di Pietravairano, notò i ruderi di quello che presto si sarebbe rivelato uno spettacolare teatro-tempio di epoca romana tardo-repubblicana (II-I sec. a.c.).

Gli anni successivi furono impegnati per il restaurare del sito archeologico, al fine di tutelarlo e poterlo valorizzare a livello turistico.

Oltre alla particolarità di trovarsi sulla punta di un monte a circa 520 metri s.l.m il tempio-teatro si caratterizza per avere, per l’appunto, un tempio religioso e un teatro antico fusi in un’unica struttura.